Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente

sabato 22 aprile 2017

Etica cattolica e sistema bancario

di don M. Mirilli

“Con l’intuizione di alcuni francescani, come Bernardino da Feltre e Bernardino da Siena, inizia il cammino delle banche con l’istituzione dei «Monti di pietà», dei «Monti Granatici», ecc., proprio per venire incontro al bisogno di «liquidità» delle popolazioni povere e per contrastare l’usura”.
L’usura, forma arcaica delle Banche, è stata condannata da tutte le civiltà più antiche fin dal 2000 a.C. (India) e dai più grandi uomini di pensiero (Aristotele: “nummus nummum parere non potest”- “il danaro non può generare denaro”, e trova in Gesù la condanna più netta (Lc 6,34), quando cacciò gli usurai-cambiavalute dal Tempio.
Per l’Islam, si sappia, l’usura è un peccato molto grave.
Oggi, mentre ascoltavo le notizie sulla crisi di una delle più antiche banche italiane, causata dalle cattive speculazioni finanziarie dei suoi strapagati dirigenti, mi è venuto spontaneo dal cuore dire che le banche devono tornare a fare ciò per cui sono nate, devono ritrovare il loro scopo etico e sociale.
La crisi economico-finanziaria che viviamo in questo periodo storico è, infatti, la naturale conseguenza della crisi etica. I popoli si impoveriscono a favore dell’arricchimento di pochissimi.
L’attività delle Banche è stata da qualche decennio “liberalizzata” e questa “libertà”, anarchia sostanziale, ha portato ai disastri e alla rovina delle famiglie di mezzo mondo, perché banche e assicurazioni sono, dal 1999, libere di “creare denaro dal denaro” e non dal “lavoro e dall’intelletto umano”, come raccomandava Aristotele più di 2000 anni fa e come garantiva a tutto il mondo finanziario una prudente ed efficacissima legge Americana del 1933, lo Steagall-Glass Act, abolito dal Congresso USA, sotto la presidenza Clinton, appunto, il 12 novembre del 1999, all’interno della nuova legge bancaria americana che ha aperto le porte alla devastazione della finanza “derivata”, a vere e proprie scommesse sulla pelle dei cittadini di mezzo mondo.
La grande intuizione dei francescani medioevali è stata tradita.
La Chiesa condannava giustamente il fatto che si potesse prestare denaro per arricchirsi in danno della povera gente. Si presta denaro come atto d’amore per aiutare il prossimo, non per sfruttarlo: così era in origine e così deve ridiventare, riscoprendo la missione etica dell’attività finanziaria delle banche.
Poiché c’erano tanti delinquenti che facevano questi orribili affari sulle disgrazie altrui, Papa Leone X, nel 1515, autorizzò il credito con la clausola che l’interesse doveva essere al massimo del 6%, contro quello degli usurai del 30-40%.
Ciò permise di aiutare coloro che avevano necessità di denaro per lo sviluppo economico della società.
È imperativo per ogni cristiano adoperarsi per una Economia Sociale di Mercato, con al centro l’uomo e la sua dignità di figlio di Dio, garantendo la proprietà privata, la libera impresa e al contempo la solidarietà verso chi non ce la fa e proteggendo e sostenendo, sussidiarietà le iniziative sociali che nascono dal basso, per regolare gli squilibri che si creano nell’economia di mercato. Occorre tornare ad amare i più deboli, se vogliamo crescere in tutti i sensi.
Dobbiamo tornare ai princìpi di una “Economia Sociale Di Mercato”, come insegna la Dottrina Sociale della Chiesa, che avrebbe dovuto regolare proprio la deriva “mercatista” dell’economia e della finanza, facendo in modo che nessuno “possa rimanere indietro”, attraverso la solidarietà associata alla sussidiarietà.
In questo programma per il rispetto dell’uomo, posto al centro della vita sociale, non c’è posto per altri centri.
Il denaro non può e non deve essere l’obiettivo della vita dell’uomo, come Papa Leone XIII accomandava fin dal 1891, nell’Enciclica “Rerum Novarum”.
Per essere più chiari, l’Europa Unita nacque proprio per sperimentare l’insegnamento della Chiesa in economia, a partire da quella Enciclica papale.
L’Europa Unita nacque nella mente di grandi cattolici italiani e tedeschi (Luigi Sturzo e Konrad Adenauer in prima fila) ma, bisogna constatare che, nel tempo, quel programma straordinario ha perso in gran parte la qualità di essere una Economia “Sociale” di Mercato, riducendola alla sola Economia di Mercato, che vede da qualche decennio le banche essere espressione di una finanza aggressiva. Questa forma degenerata di Finanza ha sostanzialmente distrutto l’economia, il risparmio e il futuro delle famiglie, non a caso ad iniziare dai Paesi cattolici di tutta Europa.
Dovremmo far tesoro dell’esperienza negativa che stiamo vivendo, giacché, soprattutto noi cattolici, abbiamo permesso ci si potesse allontanare all’insegnamento del Vangelo e della Chiesa di Roma.

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