Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente

domenica 2 giugno 2019

La Fede...

di Gennaro Cangiano.

Che cos’è la Fede? Non intendo la semplice “credenza” umana, ma la Fede teologale, che, in quanto “teologale”, non è umana, ma dono di Dio... che cos’è? Come faccio a sapere di aver ricevuto davvero tale dono? E se fosse solo tutta fantasia?... no, non è tutta fantasia, anzi è l’unica Verità esistente; per riuscire a comprenderlo però è necessario andare per gradi, per processi logici riconoscibili, perchè non è lecito credere l’incredibile. 
Innanzi tutto va detto che la Fede “è una forma di conoscenza”, nasce infatti da un dono gratuito di Dio che si innesta nell’ascolto di un annuncio, nella conoscenza di un evento. Si noti che l’annuncio non è che “Dio esiste”. L’esistenza di Dio infatti è una verità a cui l’uomo arriva con la propria ragione, senza alcun bisogno di una rivelazione soprannaturale e infatti è patrimonio della consapevolezza umana da sempre. Oggi però la maggior parte degli uomini ha smesso di pensare e quindi ha perso la capacità di raggiungere in maniera autonoma determinate verità; qualcuno li ha addirittura convinti che sia possibile ipotizzare la non esistenza di Dio e loro, gli uomini del ventunesimo secolo, gonfi e superbì nella loro evoluta tecnologia, hanno smesso di stare in posizione eretta, accasciandosi al livello delle bestie non dotate di ragione. 
A beneficio di quelli che tra i miei lettori si trovassero nella sciagurata condizione appena illustrata, provo a dimostrare la totale ragionevolezza dell’esistenza di Dio... pronti?
Immaginiamo una situazione: mentre sono seduto in poltrona a leggere un libro, mi volto e noto che la porta della stanza in cui mi trovo è aperta; eppure ricordo benissimo che poco prima questa fosse chiusa. Cosa determina l’essere aperta della porta? Il fatto di essere aperta non è una condizione propria dell’essere porta... essa era porta anche quando era chiusa. Devo dedurre quindi che la porta non si è aperta da sè, ma che il suo essere aperta è determinato da qualcosa che è altro dalla porta. Mi seguite?... bene. Questo qualcos’altro in che relazione è con la porta? Abbiamo visto che è altro dalla porta, ma deve anche essere capace di relazione con la porta in modo da determinarne il suo essere aperta. Quindi abbiamo individuato almeno due caratteristiche certe di questo qualcosa: la trascendenza (essere altro dalla porta) e la originaria causalità (aver aperto la porta). A questo punto però non mi è dato di poter conoscere più a fondo, con il solo ragionamento, quale sia la causa dell’apertura della porta, a meno che non sia questa che si riveli; ad esempio mia figlia che mi dice di essere stata lei ad aprirla e di finirla con queste elucubrazioni. Abbastanza chiaro il percorso?... benissimo. 
Ora sostituiamo al concetto di “porta” quello di “essere”, intendendo con quest’ultimo la totalità dell’universo visibile ed invisibile. Quali sono le caratteristiche che posso osservare dell’essere? Sicuramente posso notare che è molteplice, cioè è tavolo, sedia, io, tu, la luna, l’albero, ecc. poi posso notare che è diveniente, cioè le cose invecchiano, nascono, crescono e muoiono, non sono mai uguali a se stesse, ma con il passar del tempo esse cambiano. Chiaro fin qui?... bene. Quindi, ricapitolando, l’essere ha delle caratteristiche particolari: è molteplice e diveniente. Che cosa determina tali caratteristiche? Ricordate la porta aperta? La sua apertura era determinata da una causa “trascendente”, cioè altro da sè. È possibile dire che l’essere molteplice e diveniente è determinato da altro da sè? Cosa c’è di altro rispetto all’essere? Il cretino direbbe il non-essere, ma se il non essere non è, non può determinare un bel niente; quindi? Un altro essere, ma che non sia l’essere molteplice e diveniente; quindi “uno” ed “eterno”. Chiaro? L’essere è determinato da una causa che deve essere “necessariamente” trascendente, una ed eterna, immutabile... direbbe San Tommaso d’Aquino: “...e tutti lo chiamano Dio”. Ci siamo? Vi siete rialzati tutti in posizione eretta? Bravi!
Questi si chiamano “preamboli della Fede” perché non richiedono di essere rivelati in maniera soprannaturale, ma ci si arriva usando la propria testa per quello che serve, cioè ragionare. Ora... ricordate mia figlia che mi dice che era stata lei ad aprire la porta? Bene. Allo stesso modo, per conoscere di più di questo Essere eterno e trascendente, è necessario che sia lui stesso a rivelarsi, altrimenti rimarrò sempre nella mia ignoranza. Quello che chiamiamo “rivelazione” in teologia è esattamente questo: Dio che rivela se stesso.
Mi direte voi che esistono tante rivelazioni che pretendono di essere reali, come facciamo a sapere quale sia quella vera? In realtà è più facile di quello che sembra, basta continuare a stare in posizione eretta. Dunque vediamo. Dio deve necessariamente essere trascendente, quindi possiamo escludere tutte quelle religioni che non prevedono l’esistenza di un essere trascendente come il buddismo, lo scintoismo e tutte le loro derivazioni. Inoltre abbiamo appurato che Dio deve essere uno e quindi possiamo scartare tutte le religioni politeiste come quelle pagane classiche o le neo pagane moderne, ma anche come l’induismo. Sempre tenendo conto della trascendenza dobbiamo scartare anche tutte le visioni panteistiche o sciamaniche che tendono ad identificare Dio con la natura o con aspetti di essa... rimane ben poco sulla terra amici miei. Resta la rivelazione biblica veterotestamentaria ebraica, quella cristiana e quella islamica. A ben vedere le prime due possono essere assimilate in un unica rivelazione (rimandiamo a dopo il motivo non da poco che le divide) più quella islamica. Se approfondiamo il contenuto del Corano però notiamo alcune cose che, per noi che siamo in posizione eretta, sono abbastanza chiare. La prima cosa è che la trascendenza del Dio coranico è talmente assoluta da rendere di fatto Dio stesso inconoscibile; persino in paradiso questa trascendenza non è superabile. Il Corano, di fatto, non aggiunge sostanzialmente niente a quello che la ragione intuisce autonomamente di Dio, racchiudendo l’autorivelazione di Dio nella comunicazione ad un solo uomo, Maometto, delle leggi e dei precetti che Dio dà agli uomini, ma, contemporaneamente, della sostanziale inconoscibilità di Dio. 
Ora... una rivelazione di Dio che di fatto non rivela niente di Dio, ma solo i precetti di questo agli uomini è abbastanza incredibile. In più c’è da dire che il Corano illustra come quella a Maometto sia la terza rivelazione, dopo quella al popolo ebraico che da questo è stata tradita e dopo quella cristiana che è stata anch’essa tradita. Quindi Dio fa diversi tentativi ed in quello “definitivo” di fatto non rivela niente di più di quanto già i filosofi greci platonici ed aristotelici avevano capito da soli? Diciamo che dopo questi ragionamenti dobbiamo necessariamente escludere la rivelazione islamica per evidente incredibilità. Rimane solo la rivelazione biblica ebraico-cristiana ed un unica discriminante: Gesù Cristo. La Fede teologale è il dono che Dio fa agli uomini e che permette a questi di aderire in coscienza alla rivelazione che Gesù di Nazaret è vero Dio e vero uomo, seconda persona della Santissima Trinità incarnata, che con il Padre e lo Spirito Santo è l’unica sostanza divina. Egli è la Verità che Dio rivela agli uomini di se stesso, è la Via data agli uomini per giungere a Dio ed è la Vita a cui gli uomini sono chiamati. Dio rivela se stesso, il soggetto e l’oggetto della rivelazione è cioè esclusivamente Dio; gli uomini però apprendono qualcosa anche di se stessi. Dalla rivelazione apprendono che la loro separazione da Dio non è da Lui voluta, ma frutto di una scelta originaria dell’umanità voluta da Dio libera. Questa scelta dell’uomo di separarsi dalla fonte della Vita è la causa della propria morte e solo nell’atto di unione con Cristo crocifisso è possibile all’uomo di accedere alla Vita eterna in Dio... Ancora in posizione eretta? Ben tornati tra gli esseri umani.


Gennaro Cangiano

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari