Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente

domenica 26 gennaio 2020

Come l'aurora

Ultimamente ho avuto modo di recarmi presso il santuario mariano di Civitavecchia, luogo che custodisce l'immagine che lacrimò sangue nella metà degli anni '90 del XX secolo. La visita è stata un'occasione per approfondire gli eventi che, all'epoca dei fatti, provocarono scalpore nella Chiesa e non solo. Ho scoperto (confesso la mia scarsa conoscenza degli eventi fino a questa mia visita) che le lacrimazioni della statuina della Vergine sono solo la punta di un iceberg che, inspiegabilmente, resta per lo più nascosto sotto una superficie di silenzio. Il primo fatto di cui tenere conto è che i fenomeni fisici inspiegabili non si limitano alla lacrimazione di sangue, ma sono invece molteplici e protratti nel tempo.

Una seconda immagine di Maria infatti, copia esatta della prima e anch'essa proveniente da Medjugorie, in molte occasioni e di fronte a numerosissimi testimoni, ha trasudato un liquido oleoso profumatissimo, rivelatosi una ricca essenza dopo analisi di laboratorio. Tale copia fu donata alla famiglia, proprietaria della statuina delle lacrime, dopo che questa fu sistemata nella vicina Chiesa dedicata a Sant'Agostino (dove si trova tutt'ora, luogo elevato al rango di santuario mariano). Il dono avvenne da parte di un Cardinale di Santa Romana Chiesa su esplicito mandato del papa allora regnante e ora santo, Giovanni Paolo II. Converrete con me che l'essudazione di un essenza profumata da parte di una statuina di gesso, non è meno straordinaria del suo lacrimare sangue. A questi fenomeni fisici però si accompagnano anche numerosi messaggi, da parte della Madre di Dio, rivolti alla famiglia Gregorio protagonista degli eventi, ma destinati alla Chiesa universale ed al mondo. Inspiegabilmente, di questi messaggi, la stragrande maggioranza dei cattolici ignora persino l'esistenza. Va detto, ad onor del vero, che su di essi non si è ancora fino ad oggi espressa la congregazione per la dottrina della fede, ma questo non significa che non possano essere conosciuti dai fedeli o che siano da considerarsi falsi; specie se si tiene conto che, dai tempi dei fatti in questione ad oggi, di altre apparizioni si parla in continuazione e si conosce ogni parola che sarebbe stata pronunciata dalla Vergine, pur mancando anche in questi casi un pronunciamento della Chiesa. Su Civitaveccia però un pronunciamento della diocesi locale in realtà esiste ed è di riconoscimento della veridicità e soprannaturalità degli eventi; un fatto che mi ha spinto ad approfondirne la conoscenza.
Una cosa che colpisce è innanzitutto la provenienza delle statue, entrambe identiche riproduzioni di un altra apparizione ancora oggi in corso, cioè Medjugorie. È impossibile non riflettere su come la veridicità dei fatti di Civitavecchia imponga la considerazione che tale provenienza non può essere casuale; essa è in sè stessa un messaggio da non sottovalutare. Non voglio qui sostenere che tale fatto rappresenti la conferma del cielo sulla veridicità dei fatti di Bosnia Erzegovina, tale presa di posizione spetta esclusivamente all'autorità ecclesiastica, ma, da semplice fedele, mi sia concesso semplicemente di non sottovalutare questo aspetto della vicenda.
Dall'analisi del testo dei messaggi, comunque, si evince in realtà che le similitudini con Medjugorie non si spingono oltre l'immagine delle statue, lasciando intendere che il collegamento non è affatto una sovrapposizione degli eventi di Civitavecchia su quelli di Medjugorie... Civitavecchia ha una sua unicità, riscontrabile principalmente in quanto richiama moltissime altre apparizioni mariane della storia.
Al padre della famiglia Gregori ad esempio appare in un occasione un immagine molto particolare: una corona circolare di dodici angeli con al centro Cristo crocifisso. Pur tenendo conto della riconducibilità di tale simbologia a concetti noti, bisogna tener presente che in un altra sola occasione un veggente ha visto un immagine simbolica donata agli uomini direttamente dal cielo; mi riferisco alle apparizioni mariane di Rue du Bac del 1830 ed all'immagine conosciuta come "medaglia miracolosa". Allo stesso modo va notato che le lacrime della Vergine di Civitavecchia riconducono direttamente a La Salette ed a Siracusa; fino a constatare che, in uno dei messaggi alla famiglia Gregori, Maria Santissima annunci l'imminente compimento di quanto annunciato a Fatima, nominando espressamente il suo cuore immacolato, riferimento che, così come già per Fatima, rimanda direttamente alla grotta di Lourdes. Va anche constatato che, pur avvenendo le lacrimazioni tra il 2 febbraio ed il 15 marzo 1995 (in quest'ultima data il fenomeno avvenne tra le mani del Vescovo, fino ad allora mostratosi scettico), le apparizioni si protrassero per molto tempo (in totale furono 93 e non tutte della Vergine Maria), ma la prima in cui apparve la Madonna fu il 16 luglio di quello stesso anno, giorno dedicato alla beata Vergine del monte Carmelo, la devozione più antica del culto Mariano, risalente addirittura a prima della venuta di Cristo, a quando cioè i discepoli del profeta Elia, sul monte Carmelo in Palestina, attendevano la Vergine che avrebbe dato alla luce il messia.
Più ci si addentra negli eventi di Civitavecchia e più si comprende che essi si strutturano come un vero e proprio compendio degli eventi Mariani nella storia; in essi è possibile cogliere elementi che riconducono ad ogn'una delle apparizioni e non solo di quelle riconosciute ufficialmente dalla Chiesa; sicuramente a tutte quelle di cui il "sensus fidei" rende testimonianza.
Ma il segno più grande, che illumina il mondo di una luce inequivocabilmente divina, è che ogni manifestazione donata dal cielo a Civitavecchia è donata a una famiglia. Un padre elettricista, una moglie casalinga, figli piccoli e un'icona mariana in giardino... La maestosa semplicità di Dio; l'immensa luce immacolata di Maria.
Alla luce di quanto detto, risulta ancora più incomprensibile il silenzio che avvolge quanto avvenuto alle porte di Roma; esistono infatti, a mio modesto parere, tutti gli elementi che invece giustificherebbero un ben diverso atteggiamento del popolo e della gerarchia cattolica di fronte ai fatti di Civitavecchia. La difficoltà, probabilmente, stà nel contenuto dei messaggi, che annunciano grossi pericoli per la Chiesa e per l'umanità, la defezione dalla vera dottrina di una parte del clero, la necessità di preghiera e penitenza a sostegno della Chiesa e del Santo Padre... ma anche l'imminente venuta di Cristo.
Niente di ignoto in realtà; la Chiesa sa bene quale sia il tempo che stà vivendo, anche se molti uomini di Chiesa sembrano non comprenderlo appieno.
Così scriveva San Giovanni Paolo II nella sua enciclica "Redemptoris mater" del 25 marzo 1987:

"La circostanza che ora mi spinge a riprendere questo argomento (il ruolo di Maria - n.d.a)  è la prospettiva dell'anno Duemila ormai vicino, nel quale il Giubileo bimillenario della nascita di Gesù Cristo orienta al tempo stesso il nostro sguardo verso sua madre. In anni recenti si sono levate varie voci per prospettare l'opportunità di far precedere tale ricorrenza da un analogo Giubileo, dedicato alla celebrazione della nascita di Maria. In realtà, se non è possibile stabilire un preciso punto cronologico per fissare la data della nascita di Maria, è costante da parte della Chiesa la consapevolezza che Maria è apparsa prima di Cristo sull'orizzonte della storia della salvezza. È un fatto che, mentre si avvicinava definitivamente la «pienezza del tempo», cioè l'avvento salvifico dell'Emanuele, colei che dall'eternità era destinata ad esser sua madre esisteva già sulla terra. Questo suo «precedere» la venuta di Cristo trova ogni anno un riflesso nella liturgia dell'Avvento. Se dunque gli anni che ci avvicinano alla conclusione del secondo Millennio dopo Cristo e all'inizio del terzo, vengono rapportati a quell'antica attesa storica del Salvatore, diventa pienamente comprensibile che in questo periodo desideriamo rivolgerci in modo speciale a colei che, nella «notte» dell'attesa dell'Avvento, cominciò a splendere come una vera «stella del mattino». Infatti, come questa stella insieme con l'«aurora» precede il sorgere del sole, cosi Maria fin dalla sua concezione immacolata ha preceduto la venuta del Salvatore, il sorgere del «sole di giustizia» nella storia del genere umano."

Il 2 febbraio 2020 sarà il 25' anniversario dell'inizio degli eventi di Civitavecchia, forse è arrivato il momento di guardare ad essi con l'attenzione e la serietà che meritano, ammirando la stella del mattino che, insieme con "l'aurora", precede il sorgere del "sole di giustizia".

Gennaro Cangiano (M.I.)

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