Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente

giovedì 5 agosto 2021

Logica, vaccini e propaganda



Chi ha studiato la logica aristotelica, ma anche matematica o informatica, dovrebbe avere familiarità con il cosiddetto "principio di non contraddizione". In realtà si tratta di un concetto così banale che anche chi non ha studiato affatto lo conosce benissimo, anche se magari lo utilizza ogni giorno senza saperlo. Tale principio recita che "se un'affermazione è vera, il suo contrario è falso".
Ad esempio se affermo che "il tavolo è bianco" e quest'affermazione è vera, l'affermazione "il tavolo è nero", in relazione allo stesso tavolo, è necessariamente falsa… è chiaro fin ora? Bene.
Altro principio in logica è quello detto "di uguaglianza", che dice che se "A" è uguale a "B" tra A e B non c'è alcuna differenza se non il modo arbitrario con cui ho deciso di denominare due cose uguali; ad esempio se ho due gruppi e dico che uno è composto da tre cerchi goniometrici e l'altro da tre circonferenze aventi per raggio 1, sapendo che un cerchio goniometrico ha per raggio 1, concluderò che i due gruppi sono uguali o che si tratta di un unico gruppo di 6 cerchi goniometrici… ancora tutto chiaro? Benissimo.

Applichiamo ora questi elementi di logica alle informazioni che abbiamo sui vaccini anticovid e ammettiamo, così come ogni giorno si sforzano di farci credere, che esistano in relazione al Covid due gruppi di persone: i "vaccinati" e i "non vaccinati".
Essendo identificati come due gruppi, dovrebbero esistere delle differenze nette tra i due nell'incidenza della malattia… Proviamo a capire se queste differenze esistono.

La prima informazione da analizzare è quella sull'efficacia dei vaccini. Le fonti ufficiali dichiarano che i vaccini hanno un'efficacia del 95% (in realtà questo è un dato attribuito al solo Pfizer, per gli altri i dati sono leggermente inferiori; prendiamo per buono questo come dato ottimale e tralasciamo anche il discorso delle varianti, che è relativamente recente ed era assente quando si sono presentati i sieri all'opinione pubblica). Stando a quello che questo significa in italiano, si capisce che, su 100 persone vaccinate, solo 5 contraggono il Covid; ma è vero? E da dove viene questo dato?

Sostanzialmente esso viene fuori dai risultati sperimentali che la casa farmaceutica ha presentato agli Stati per accreditare il proprio prodotto. Nel caso di Pfizer ad esempio, si legge che un campione di 40.000 volontari è stato sottoposto a sperimentazione; alla metà di esso è stato dato il vaccino e all'altra metà un placebo. Di tutti questi volontari 138 sono risultati poi positivi al Covid e di questi solo il 5% aveva ricevuto il farmaco. Da qui viene il dato… e vi renderete conto anche voi che c'è qualcosa che non va. Innanzitutto il restante campione dei 40.000 perché non ha contratto il virus? Del campione di 20.000 volontari non vaccinati solo poco più di 100 hanno contratto l'infezione, vale a dire circa lo 0,5%, contro lo 0,2% dei vaccinati; una differenza statisticamente irrilevante che, più che al vaccino, è da imputarsi all'ambiente in cui i volontari vivevano e in più l'incidenza della malattia sulla popolazione in generale comunque già ci dice che solo una piccola percentuale della popolazione contrae il Covid.
Si… peró, si dirà, solo una bassa percentuale dei vaccinati che contraggono il virus sviluppa sintomi. Anche questo non è vero; a ben vedere, anche per i non vaccinati è la stessa cosa: la stragrande maggioranza dei contagiati risulta assolutamente asintomatica.
Ancora si dice che comunque solo una piccolissima parte dei vaccinati muore e si tratta di persone molto anziane e già molto malate; esattamente quello che accade per i non vaccinati: il tasso di sopravvivenza per chi contrae il Covid è del 99,78% nella popolazione in generale e del 99,97% nella popolazione con meno di 70 anni (dati OMS).
Ora… tornando al principio di uguaglianza di cui parlavo, dobbiamo necessariamente dedurre che i due gruppi, vaccinati e non vaccinati, non sono affatto distinti in relazione alla malattia e cioè che l'efficacia dei vaccini anticovid non è dimostrata empiricamente.
Quindi se l'affermazione "i vaccinati si ammalano allo stesso modo dei non vaccinati" è vera, come abbiamo logicamente dimostrato, dobbiamo dedurre che l'affermazione contraria "i vaccinati e i non vaccinati si ammalano in modo diverso" è necessariamente falsa. Così come quindi sono false tutte le altre possibili affermazioni che contraddicono la verità logica, come ad esempio quella che sostiene che i vaccinati siano immuni o che non contagino, visto che la reazione di entrambi i gruppi alla malattia è la stessa.
I dati che arrivano dalla Gran Bretagna sugli attuali ricoveri ospedalieri, che vedono il 60% dei pazienti non vaccinato e il 40% vaccinato, confermano la mia analisi, in quanto nella popolazione generale il rapporto tra vaccinati e non vaccinati è più o meno lo stesso (il 54% risulta vaccinato); vale a dire che non si registrano differenze statistiche rilevanti tra i due gruppi, visto che reagiscono in maniera statisticamente omogenea alla malattia... e quindi sono in realtà un solo stesso gruppo che arbitrariamente distinguiamo con due denominazioni diverse.

Alla luce di questo ragionamento quindi, chiediamoci finalmente: a che serve il green pass?

Abbiamo compreso che quello sanitario è solo un pretesto e che non esiste una differenza sanitaria reale tra i vaccinati e i non vaccinati… qual’è allora la differenza reale? La differenza è sostanzialmente questa: un gruppo di persone ha accettato di seguire e assecondare la narrazione ufficiale, mentre l'altro gruppo no.
La discriminante cioè sta nell'eseguire input in maniera acritica o invece pretendere che una disposizione debba avere una logica comprensibile… praticamente la stessa differenza che c'è tra una macchina e un essere umano, in cui il regime premia il comportamento acritico e penalizza la capacità di ragione.
Una parte della popolazione ha quindi reagito in maniera automatica a delle indicazioni che venivano dalle autorità, quasi come riflesso condizionato. Questo tipo di reazione è stato indotto da una manipolazione mediatica che è ancora in atto e che si fa sempre più aggressiva; un'aggressività che presto ho paura che si trasferirà nel corpo sociale.

Riflettiamoci un attimo… quasi 20 milioni di italiani hanno rifiutato di sottoporsi al vaccino e stanno scendendo in piazza per protestare contro l'obbligo indiretto che è il lasciapassare verde e la discriminazione che ne consegue. La narrazione ufficiale, che non può più far finta di ignorare la protesta, ha già cominciato la criminalizzazione dei manifestanti, a descriverli come pericolosi untori, come dei bifolchi inculturati e analfabeti, ecc.
Il tono degli interventi di chi si è vaccinato, contro i non vaccinati, diventa parallelamente sempre più aggressivo… sui social si leggono frasi degne dei più accaniti nazisti.
Questo clima incredibile diventa più comprensibile solo se si riescono a decifrare le ragioni di chi si è vaccinato. Mi spiego.

Esistono direi tre ragioni fondamentali alla base della scelta di chi si è vaccinato e nessuna di esse o quasi prevede che si tratti di deficienti; si presume cioè che, anche se con il senno di poi, buona parte dei vaccinati abbia riflettuto sulla fallacia della narrazione ufficiale, ma che nonostante ciò perseveri nell'assecondarla, diventando via via più aggressiva. Vediamo tali motivazioni una per una.
La prima ragione riguarda quelle persone che sono effettivamente incapaci di un pensiero critico; sono talmente abituate cioè ad eseguire gli ordini, che per loro non è concepibile un comportamento diverso e guardano stralunati chi invece si rifiuta di obbedire, ritenendolo pazzo e pericoloso.
La seconda ragione riguarda invece chi, magari realmente impaurito dalla narrazione sulla malattia, si è ingenuamente fidato del potere; queste persone, anche quando arrivano alla comprensione dell’inganno, difficilmente riescono ad ammettere di essere stati degli ingenui creduloni, di essere cascati in un raggiro con tutte le scarpe. È come quando subisci una truffa da povero ingenuo; spesso preferisci non renderla pubblica per non esporti alla pubblica derisione. Per queste persone chi si oppone rappresenta inconsciamente il pubblico ludibrio, la derisione e quindi delle persone da zittire con ogni mezzo.
La terza ragione riguarda chi invece è stato costretto a vaccinarsi, magari sotto il ricatto del posto di lavoro; per queste persone, che rispetto agli altri hanno diritto ad una comprensione diversa, accettare di non avere spina dorsale è dura e chi, nella loro stessa situazione, ha deciso invece di resistere, rappresenta quello che avrebbero voluto essere e non sono.
Tutte queste persone saranno spinte dal potere contro quella parte di popolazione che ha deciso di non sottostare a delle norme inutili, ingiuste e liberticide e su di esse sfogheranno tutta la loro frustrazione… inutile dire che spero vivamente di sbagliarmi o almeno che molti di essi capiscano che il loro nemico non è chi non si è fatto raggirare, ma chi li ha raggirati; purtroppo però sono pessimista.

I vaccini infatti, anche se inutili nel contrasto al Covid, non sono privi di effetti e questi si cominciano seriamente a vedere. Nella sola Lombardia sono state già intraprese 70.000 azioni giudiziarie per morti di vaccino o per effetti gravemente invalidanti ed è solo la punta dell'iceberg; i dati dell’EMA (agenzia europea per la farmacovigilanza) dicono di quasi 20.000 morti in Europa in seguito a vaccino e a quasi 2.000.000 di reazioni avverse, di cui circa la metà gravi non fatali (tenuto conto che i dati sono frutto di vigilanza passiva, possiamo dare per certo che siano sottostimati)… fermiamoci un attimo a riflettere su questo.
La stessa EMA ci dice che in Europa si è vaccinato circa il 50% della popolazione, quindi un numero di persone che possiamo approssimare a 150.000.000. Di queste quasi lo 0,8% ha subito effetti avversi gravi e invalidanti o è morta (vale a dire circa 1 su 180), un numero enorme se rapportato alla mortalità covid che l'OMS dichiara essere lo 0,014% e che contrasta con qualunque dichiarazione ascoltata nei media ufficiali... eppure la maggior parte di chi si è vaccinato continua a negare l'evidenza, come se fossero stati resi completamente ciechi… a tutti loro rivolgo adesso una domanda: ma veramente volete continuare ad assecondare questi pazzi che ci stanno usando come cavie da laboratorio ed infognando in una nuova dittatura? Volete davvero andare verso una terza dose e poi una quarta… e fino a quando? Fino a che l'effetto avverso non tocchi a voi o a un vostro familiare? Quando aprirete gli occhi?


Gennaro Cangiano (M.I.)

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari