Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente

venerdì 3 settembre 2021

Cambiare strategia



In questi giorni la mia capacità di controllare i conati di vomito è stata messa seriamente a dura prova. La campagna di criminalizzazione di chi sceglie di non vaccinarsi avanza inesorabile; stampa e TV mainstream, come una testuggine romana, si muovono come un sol uomo, con le stesse parole, con le stesse accuse e con le stesse menzogne. Dodici milioni di italiani paragonati impunemente ai peggiori nemici della repubblica, ai terroristi delle BR, ai talebani afgani… una vera e propria schifezza. Eppure i miei conati più forti non sono causati da questo scenario, che avevo ampiamente previsto e che mi aspettavo, ma da coloro che da mesi si presentano come paladini dei diritti dei discriminati e da come stanno ad esso reagendo.

“Ci dissociamo dalle violenze” dicono in tutta fretta, “con quelli non vogliamo avere nulla a che fare”... e con chi volete avere a che fare? Sono mesi che in ogni parte d’Italia si scende in piazza e questo non scalfisce neanche minimamente il crescendo di discriminazione che prosegue indisturbato; è così che pensate di uscire dalla dittatura che si stà palesando? Mi dispiace deludervi, ma è il potere che ha deciso che lo scontro debba arrivare a un livello più radicale.

Non potete sedervi in un bar, non potete andare al ristorante, non potete entrare in un museo o in una biblioteca, non potete andare al cinema o a teatro, non potete prendere un treno o un aereo, non potete andare in piscina o in palestra, non potete entrare in una scuola o in un’università… cosa pensate, che si fermeranno perché sfilate buoni buoni ogni sabato? Che si fermeranno per paura di perdere il consenso? Non avete ancora compreso che questi qui hanno deciso di fare a meno del consenso? Ormai è chiaro: andranno fino in fondo nel loro disegno di stravolgimento irreversibile del vivere sociale, nella realizzazione del quale la democrazia non è più contemplata se non in una sua versione fittizia, di pura facciata. Non manca molto e vi impediranno anche di andare al lavoro, di entrare in un supermercato e cosa direte allora? Da chi vi dissocerete?

Il piano inclinato su cui stiamo scivolando si fa sempre più ripido e come pensate di fermare la caduta libera? Costruendovi uno spazio di informazione o politico di nicchia completamente ininfluente? Non fatemi ridere… Sarete inevitabilmente travolti voi e la vostra vigliaccheria, determinata dalla paura di perdere quello che, anche grazie a questa crisi, siete riusciti a costruire… e questo il potere lo sa, infatti vi ignora semplicemente, beneficiando del vostro volenteroso ruolo di sfogatoio sedativo per una massa che dovrebbe già essere operativa da tempo.

Mi dispiace deludervi, ma io non mi dissocio. Non mi dissocio da chi ha rovesciato il gazebo dei 5 stelle, movimento che ha tradito il popolo come mai nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare; non mi dissocio nemmeno da chi ha preso a pugni il giornalista di Repubblica, il giornale che più di ogni altro ha venduto l'anima al diavolo; perché se vai a provocare un lavoratore della scuola, che sta rischiando di perdere il lavoro a causa di una retorica falsa di cui sei il primo portavoce, non puoi aspettarti altro. E non mi dissocio nemmeno da quelli di Forza Nuova, pur non condividendone le idee politiche, che almeno in piazza hanno sempre dimostrato di averle le palle. Due soli episodi, su una mobilitazione di centinaia di migliaia di persone, sono bastati a etichettare un popolo di 12 milioni di persone come violenti terroristi.

Quando il potere comincia a denunciare una violenza che non c’è è perché ha deciso che quella violenza ci sarà e il vostro atteggiamento non violento sarà comunque ininfluente. Ricordate il G8 di Genova? Basta qualche infiltrato e il gioco è fatto; Cossiga descrisse il metodo in maniera cristallina... Bisogna invece cominciare a cambiare strategia e prepararsi a una lunga guerra asimmetrica. Di seguito cerco di spiegare meglio il concetto schematizzandolo.

La piazza deve progressivamente svuotarsi

Le manifestazioni sono buone vetrine per chi vuole costruirsi una visibilità, ma espongono troppo i partecipanti a strategie di infiltrazione e degenerazione pilotata della protesta. Ad esse sono presenti anziani e bambini e lo scontro di piazza porterebbe solo a risultati controproducenti; contro delle forze dell’ordine che oltretutto non sono il nemico, anche se molti di esse pensano il contrario.

Le centinaia di migliaia di persone che stanno scendendo in piazza devono invece progressivamente riorganizzarsi in piccoli gruppi autonomi l’uno dall’altro, in ogni posto di lavoro, in ogni paesino, in ogni quartiere delle grandi città, in ogni parrocchia e ovunque pensare ad organizzare il reciproco sostegno e, se necessario, azioni mirate di sabotaggio; il nemico non dovrà confrontarsi con una massa unica in piazza, sul suo terreno, dove il confronto sarà sempre impari e sproporzionato, ma con decine di migliaia di gruppi ed azioni in un territorio talmente vasto da essere incontrollabile.

Smettere di usare i social

I social sono il principale strumento di controllo da parte del potere, bisogna smettere di usarli come canale di coordinamento. E mi riferisco a tutti i social, Telegram compreso; il fatto che non riescano ad oscurarlo infatti non significa che non possano accedere ad ogni conversazione. Un piccolo gruppo di persone di uno stesso quartiere non ha bisogno dei social per coordinarsi, basta un caffè insieme.

Identificare gli obiettivi

Gli obiettivi di ogni azione sono fondamentali e vanno accuratamente selezionati. Si possono identificare in un elenco che distingue tra azioni di sabotaggio, boicottaggio e contropropaganda:

Contropropaganda

  • Volantinaggio anonimo contro chiunque richieda il green pass, evitando accuratamente ogni tipo di minaccia;
  • Stampa di giornali autoprodotti, anche di una sola pagina, ma curati nella forma e nei contenuti, da distribuire nelle cassette delle lettere, con cui sensibilizzare la popolazione;
  • Recapito di lettere anonime a tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità a tutti i livelli, allo scopo di sensibilizzare ed evitando accuratamente minacce di qualunque genere;
  • Recapito di lettere anonime a tutti gli organi di informazione locali e nazionali, allo scopo di sensibilizzare e di testimoniare che la resistenza esiste ed è attiva ovunque;
  • Volantinaggio anonimo in cui si rende nota alla popolazione ogni reazione avversa ai vaccini anticovid.

Boicottaggio

  • Volantinaggio anonimo in cui si invita al boicottaggio delle attività locali che richiedono il green pass e delle catene multinazionali della ristorazione;
  • Volantinaggio anonimo in cui si invita la popolazione a non acquistare i farmaci prodotti dalle quattro case farmaceutiche coinvolte nella dittatura sanitaria, indicando i farmaci equivalenti da banco disponibili;
  • Volantinaggio anonimo in cui si evidenzia alla popolazione il tradimento delle forze politiche e degli organi costituzionali di controllo;
  • Volantinaggio anonimo in cui si invita la popolazione a non astenersi dal voto, ma a votare solo le liste che non si sono macchiate di tradimento.

Sabotaggio

  • Azioni mirate di sabotaggio contro i centri del potere, da identificarsi a seconda del territorio;
  • Azioni di disturbo e sabotaggio di ogni manifestazione organizzata da partiti politici che appoggiano l’attuale governo e le sue misure;
  • Azioni di sabotaggio, anche digitale, di ogni attività legata a iniziative in cui si richiede il green pass;
  • Azioni di disturbo e sabotaggio di attività pubbliche, che si andranno via via identificando a seconda del territorio e del singolo gruppo di resistenti, evitando accuratamente ogni forma di violenza fisica.

E’ fondamentale che tutto si svolga, nei limiti del possibile, nel più completo anonimato; se un’azione rischia di compromettere tale aspetto, è meglio rivedere la pianificazione o, quando possibile,  rimandarla, ma cercare di salvaguardare sempre ogni membro del gruppo. Per volantinaggio anonimo si intende infatti non la distribuzione palese di un volantino non firmato, ma la distribuzione anonima di un volantino anonimo; ad esempio distribuendolo sotto le porte di un condominio, nelle cassette delle lettere, sui parabrezza delle auto in un parcheggio, sotto le saracinesche chiuse dei negozi, ecc. Così come per le lettere anonime; meglio recapitarle, quando possibile, a mano direttamente nella cassetta della posta del destinatario, ma solo se questo non compromette l’anonimato.

Parallelamente i gruppi sul territorio dovranno prepararsi al peggio; quando però lo scontro arriverà a farsi violento, dovranno già esserci una serie di contromisure pronte.

Il coordinamento dei gruppi tra di loro dovrà avvenire sempre con la massima prudenza e diventare organico solo qualora la situazione degeneri verso scenari che mi auspico si riesca ancora ad evitare. Lo scopo deve essere la crescita della massa critica nella popolazione e la crescita della consapevolezza, in chi detiene posizioni di potere intermedio, che il proprio interesse non necessariamente è eseguire gli ordini.

Fondamentale è inoltre il ruolo di chi è impegnato in organizzazioni politiche, sindacali e studentesche; costoro devono diventare il volto pubblico della resistenza senza mai però prendere parte direttamente alle azioni dei gruppi, ma sostenendo tali azioni nelle rispettive organizzazioni e pubblicamente. Coloro che invece vestono una divisa di qualunque tipo, dovranno dedicarsi alla sensibilizzazione dei colleghi, al fine di evitare qualunque scontro o repressione gratuita.

Quindi, ricapitolando…

  1. Fine delle manifestazioni di piazza;
  2. Organizzazione di gruppi di resistenti in ogni quartiere, paesino, parrocchia, luogo di lavoro;
  3. Azioni di contropropaganda diffuse su tutto il territorio nazionale;
  4. Azioni di boicottaggio diffuse su tutto il territorio nazionale;
  5. Azioni di sabotaggio non violento diffuse su tutto il territorio nazionale;
  6. Organizzazione e preparazione di ogni gruppo in modo da essere pronti in caso di degenerazione dello scontro;
  7. Coordinamento dei gruppi a livello territoriale;
  8. Rappresentanza delle istanze della resistenza in ogni organizzazione politica, sindacale e studentesca.

In questo momento storico, l’unica voce che si è levata a denunciare chiaramente il disegno del nemico che abbiamo di fronte è quella di Mons. Carlo Maria Viganò. Nell’ultimo suo intervento, della fine di agosto, ci ha detto chiaramente di perseverare nella resistenza che, per ora, deve rimanere pacifica, ma allo stesso tempo ferma nella volontà di opporsi ad un disegno che è contro l’uomo; esso non attenta solo alla nostra libertà, ma alla nostra stessa capacità di essere persone con una dignità indisponibile alla sopraffazione di qualunque potere. La carta costituzionale, che pure vieta ogni discriminazione tra cittadini, è ormai lettera morta nelle mani di chi stà manipolando la nostra vita da quasi due anni; nessun magistrato pare intenzionato a difendere la nostra dignità di cittadini di uno Stato sovrano, lasciando che ci trattino come i sudditi di un degenerato satrapo… stà a noi oggi dimostrare a tutti, anche e principalmente a chi abbiamo contro, che la nostra libertà non è una concessione del potere, ma qualcosa di cui quello stesso potere non può e non potrà mai disporre a proprio piacimento.

1/9/2021

Gennaro Cangiano (M.I.)

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